fonte Ansa
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CITTA' DEL VATICANO - Nuovo affondo del Vaticano contro la Spagna di Zapatero. A dar fuoco alle polveri della polemica è stato un esponente di primo piano della Curia romana, mons. Angelo Amato, che - prendendo spunto dalla recente introduzione nelle scuole spagnole dell' "Educazione alla cittadinanza"- ha accusato il governo socialista madrileno di imporre su famiglie e giovani l'indottrinamento laico, la "statolatria". Dal ministero dell'Educazione spagnolo la replica non si è fatta attendere a lungo: "L'Educazione alla Cittadinanza è inclusa in una legge approvata dal parlamento spagnolo sovrano. Un fatto che monsignor Amato sembra disconoscere", ha detto un portavoce all'ANSA, senza però entrare nel merito delle critIche vaticane. Ad avviso della Chiesa cattolica, l'educazione alla cittadinanza non è una semplice educazione civica, in quanto vengono proposti come modelli, , con uguale dignità rispetto al matrimonio tradizionale, le coppie di fatto e le unioni gay.
Da qui le parole estremamente severe usate, in un'intervista al periodico 'Il Consulente Re', da mons. Amato, attuale prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, già ex segretario della Dottrina della Fede, amico personale di Papa Ratzinger, del segretario di Stato card. Bertone e anche del presidente dei vescovi italiani, card. Bagnasco. L'arcivescovo, destinato a diventare cardinale già nel prossimo Concistoro, ha per la verità allargato l'obiettivo delle sue rampogne anche all'Europa, rea di promuovere la nuova categoria della 'bio-politica', e all'Italia, colpevole di assistere passivamente, all'interno dei propri confini, a persecuzioni contro i cristiani fatte non con le armi ma a colpi di "norme di legge, sentenze della magistratura, comportamenti irridenti il Vangelo, il Santo Padre, la Chiesa, la dottrina cattolica". Non vi è dubbio tuttavia che il principale imputato della requisitoria di mons. Amato sia l'esecutivo spagnolo.
"Ovviamente qui a Roma noi sappiamo bene di questo grave problema", ha osservato il presule nell'intervista, riferendosi all'avanzata del laicismo, anche nelle scuole di Spagna. "Fortunatamente - ha aggiunto - possiamo contare su una Chiesa spagnola che ha approfondito seriamente la materia e ha dato una risposta pubblica e chiara, in base al principio cattolico della difesa della libertà religiosa e dei diritti della dignità della vita e di ogni persona". "La questione - ha aggiunto - è che in tutta Europa si sta introducendo la categoria della cosiddetta biopolitica. Lo Stato cioé entra sempre più nella vita personale di ognuno: obbliga le famiglie a scegliere determinate scuole con determinate materie, non d'istruzione ma d'indottrinamento". "Avanza - ha incalzato con l'ultima stoccata - la statolatria, che, apparentemente eliminata, rientra dalla finestra. Certo la Chiesa in Spagna è molto reattiva, sta reagendo molto bene con grande dignità e grande fermezza a un'intrusione statale assolutamente illegittima sul tema dell'educazione dei propri giovani".
Apparentemente fatto 'a freddo', l'intervento di mons. Amato va letto in realtà nella grande preoccupazione con cui la Santa Sede segue ormai da anni ciò che appare ai suoi occhi la "deriva laicista" di una delle nazioni più cattoliche del mondo. Non si contano le scintille e gli incidenti di percorso avvenuti in questi mesi tra governo spagnolo da un lato, ed episcopato e Vaticano dall'altro. L'ultimo duello risale a circa tre settimane fa, quando i giudici di Valladolid decisero di rimuovere i crocefissi dalle aule di una scuola locale. "E' in atto una cristofobia", aveva tuonato l'arcivescovo di Toledo e primate di Spagna, card. Antonio Canizares Llovera, altro grande amico di Ratzinger, in procinto di trasferirsi a Roma come Prefetto del Dicastero per il Culto Divino.
Che io trovi queste dichiarazioni semplicemente agghiaccianti sembra quasi scontato, ma la mia reazione è stata ben più triste e terribile della semplice sorpresa.
Il vaticano parla chiaramente di "Religione laica" riferendosi all'educazione civica nelle scuole, l'educazione civica che se venisse insegnata sarebbe sicuramente unelemento di civiltà che molti italiani purtroppo disconoscono.
Ma per il vaticano no, è un male immorale, è statolatria, uno stato che vuole insegnare come esso funziona e che vuole insegnare il rispetto di tutti mettendo tutti sullo stesso piano sociale eliminando discriminazioni sessuali, religiose ed etniche, deve essere riportato sulla retta via.
Il vaticano si sente braccato dalla cività, perchè di fatto è nemico di ogni forma di laicità.
Cos'è la laicità?
è l'autonomia decisionale rispetto a ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui.
In parole povere prendere le decisioni senza discriminare in base a religione o etnia.
Pur essendo solennemente sancito dalla Corte costituzionale, il «supremo» principio della laicità dello Stato fatica spaventosamente a trovare una sua applicazione in una nazione che si trova ad avere al suo interno (all’interno della sua capitale) uno staterello teocratico, sede della più diffusa organizzazione religiosa mondiale.
Atei, agnostici, non credenti o semplici indifferenti alla fede, fin dalla nascita sono pressoché obbligati, volenti o nolenti, a confrontarsi con questa invadente realtà.
Alla luce di tutto questo, di questa spaventosa ingerenza vaticana nella vita di tutti i giorni, quanto bruciano le incredibili parole di mons.Amato?
sinceramente fatico non poco a trovare le parole adatte per descrivere il mio sdegno, la mia indignazione, il mio disprezzo per chi pronuncia queste parole per salvaguardare i propri interessi, un'ideologia malata ed autoritaria che vuole il monopolio della sofferenza imponendola a tutti i costi perchè a detta loro avvicinerebbe al divino...
Non è un comportamento da biasimare?
La scorsa settimana il vaticano ha respinto un documento presentato dalla francia per depenalizzare l'omosessualità.
Perchè?
Perchè l'omosessualità è contro natura, ma cosa ne sa la chiesa di cosa è natura dato che ha una concezione tutta sua della natura?
Perchè sul caso riguardante Eluana Englaro deve opporsi così ferocemente contro una decisione della magistratura che ha sancito lo stop all'alimentazione ed all'idratazione come sarebbe successo naturalmente senza un intervento esterno?
La presunzione di onniscenza di fronte al mondo ed alle sue leggi fisiche è quantomeno sconcertante, se poi alla presunzione si impone una imposizione verso tutta una società, allora la situazione assume proporzioni bibliche, tanto per rimanere in tema.
ripropongo la visione di questo videoclip creato dall'UAAR unione degli atei agnostici razionalisti, circolo di roma
giovedì 18 dicembre 2008
mercoledì 10 dicembre 2008
comunicato anticlericale n°2
guardare, riflettere, diffondere
il figlio
personalmente non posso dire se Yeshua/Gesù sia realmente esistito
ma storicamente non esiste prova alcuna dell'esistenza dell'uomo, eccetto i soliti vangeli apocrifi, giudicati inattendibili durante il concilio di Micea
ed i 4 vangeli sinottici di Marco, Luca Matteo e Giovanni(che molti non considerano neppure)...
le prime notizie risalgono alla metà del primo secolo dopo cristo, ma la figura più importante che ne parla è Paolo, quindi lettere di una persona che dichiaratamente non ha mai conosciuto colui che va predicando.
In queste lettere inoltre non fornisce nessun dato biografico su Gesù, ma sono più che altro un collage dell'immagine popolare diffusa nella cultura dell'epoca, che in segiuto sono diventate parte integrante del cristianesimo
non si parla mai di lui nemmeno nei documenti contemporanei
ovvero:
Plinio il giovane
Tacito
Svetonio
Flavio Giuseppe
Mentre i primi tre accennano vagamente alla figura di Cristo o cresto, quindi non specificamente riferiti alla persona, ma al mito popolare.
l'ultimo invece è considerato una fonte falsa da molto tempo, il passaggio in cui parla di un gesù come uomo saggio che compì opere straordinarie, che fu crocifisso e che resuscitò...ecc, risale alla fine del primo secolo dopo cristo, quindi decisamente poco attendibile, oltre che al soldo della gens Flavia nella quale fu accolto.
inoltre c'è la figura di pilato, altro elemento che storicamente non collima, Tacito lo descrive come procuratore, ma in altri testi è citato come prefetto, questo induce a pensare che lo stesso Tacito Nei suoi Annali parli semplicemente per sentito dire, cosa retroattiva anche per quanto riguarda la figura di Gesù(tra l'altro sono appena poche righe).
A questo punto è giusto porre una piccola riflessione: se queste poche fonti tra l'altro nemmeno cristiane ma pagane ed indirette(per sentito dire), per rigor di logica non sono sufficienti ad accreditare la storicità dell'uomo, allora ci si deve basare solo ed esclusivamente sulle fonti del nuovo testamento
Con lo stesso metro di giudizio, se i vangeli dicono il vero, allora qualsiasi fonte che parla di dei può essere giudicata veritiera, quindi anche l'iliade ha il diritto di essere presa sul serio.
Ma allora perchè nessun cristiano si sognerà mai di farlo?
P.s. l'ambientazione storica non è una prova, anche Schliemann ha trovato troia grazie all'iliade, ma questo non significa che gli dei dell'olimpo esistano o siano esistiti, lo stesso vale per gli eroi del poema.
Va da sè che un testo non è convalidato o confermato da un contesto storico narrato, però può subire il dubbio se questo comporta numerose contraddizioni, ed i vangeli se sono intrisi all'inverosimile.
Passiamo ai già citati vangeli ed in particolare alla cronologia
secondo i romani il vangelo di marco sarebbe stato scritto intorno al 70 dc.
secondo i greci e gli ebrei i vangeli di Matteo e Luca nel lasso di tempo tra i 70 ed il 100 dc
mentre Giovani, che mette d'accordo un pò tutti intorno al 100 dc. Inoltre quest'ultimo non sarebbe altro che una rielaborazione tardiva dei precedenti vangeli.
Ora, appare evidente che chi ha scritto i vangeli che sono stati considerati veritieri durante il concilio di Micea non è contemporaneo di Gesù
o che molto probabilmente non l'ha mai nemmeno conosciuto ma si basa escusivamente su fonti precedenti o anora più plausibilmente su dicerie popolari
Innanzitutto si Matteo che Luca riportano il primo per intero, il secondo per almeno 2/3 il vangelo di Marco(il più corto, solo 661 versetti a discapito degli oltre 1000 di entrambi)
e che quindi:
I due evangelisti abbiano attinto da ben due distinte fonti comuni ed infine da altre fonti proprie
Una delle perdute ed ipotizzate fonti comuni è definita la fonte Q, la quale sembra possa essere semplicemente una trascrizione di dicerie popolari.
Oppure si ipotizza si tratti del vangelo di Matteo, che si ritrova con 235 versetti in entrambi i vangeli citati ma non in quello di Marco.
Inoltre non fa minimamente cenno a nessuno degli elementi che renderebbero speciale o quantomeno straordinaria la figura del Cristo, cioè passione, morte e resurrezione, anzi non lo chiama nemmeno cristo.
La seconda fonte è un perduto protovangelo della comunità di Gerusalemme, tradotta in greco e poi interpretata in varie versioni che spiegano le discordanze tra Matteo e Luca.
quindi concordanze di massima ma discordanze nel dettaglio, ad esempio il discoso della pianura di Luca e della montagna secondo Matteo conferito in sintesi e rimaneggiamenti postumi pliurimi nel "Padre nostro".
ualche chiarimento importante:
1) gesù non ha mai scritto nulla, non ci è mai pervenuto nessun vangelo di gesù
2) non ci sono testimoni oculari dei suoi miracoli
3) i suoi apostoli erano persone semplici e probabilmente analfabeti
4) i vangeli sono scritti in greco(ora, se gli apostoli a malapea sapevano l'aramaico, come facevano a scrivere i vangeli in greco?)la risposta è: erano rivolti a non ebrei e per essere tollerati a Roma, e nei paesi sotto il suo dominio, dovevano eliminare qualsiasi riferimento circa l'attività politica svolta da Gesù. (quindi eliminando riferimenti politici e addossando la colpa sui deicidi ebrei che hanno subito nei loro confronti un odio bestiale per 2000 anni!)
5) Al di fuori dei soliti vangeli, nessuno ha mai testimoniato per iscritto gli eventi relativi alla sua nascita, ai suoi miracoli, al processo, alla sua morte o quant'altro lo riguarda. (ma dato che stiamo parlando di una persona che avrebbe cambiato l'umanità e sconvolto il mondo di allora seguito da una enorme folla di seguaci pare decisamente strano e pone dei seri dubbi sulla sua esistenza...)
6) Tutto ciò che si sa di gesù è stato scritto qualche secolo dopo la sua presunta esistenza, facendo man bassa su tutti i miti allora esistenti e noti nell'ambito dell'Impero Romano (e non solo), con una fantasiosa costruzione a tavolino resa poi "ufficiale" e "credibile" dagli interventi autoritari di Costantino nel quadro del Concilio di Nicea.
7) si tratta di opere di fede, finalizzate alla diffusione di un credo, chiuse nel loro contesto e quasi sempre in disaccordo con gli eventi storici
8) di nessun vangelo, canonico od altro, esiste lo scritto originale; oggi disponiamo solo di copie che durante i secoli hanno subito innumerevoli manipolazioni e modifiche per adattare i loro contenuti alle esigenze ad agli interessi del clero
9) i vangeli, in generale, non sono d'accordo su nessuno dei fatti più importanti della vita di Gesù. Nessuno degli autori ha mai conosciuto Gesù ed ascoltato le parole che vengono trascritte con tanta enfasi; i vangeli sono stati redatti su voci, racconti e miti ripresi, in maggior parte, da altri culti.
10) la presunta verginità della madonna è un dogma stabilito a posteriori nel concilio di Micea come l'umanità e contemporaneamente la divinità di gesù.
il resto... è mito
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