giovedì 8 novembre 2007

veleni & veleni

Cronache
Puzza al Nucleo, cresce il sospetto: “E se l’aria fosse malata?”
Mentre gli organismi preposti al controllo delle sostanze che fuoriescono dalle fabbriche ammettono la difficoltà a individuare le origini di quei miasmi, i lavoratori e i cittadini hanno sempre più paura. Martedì 6 novembre un incontro in Comune per affrontare il problema. “Alcuni operai si sentono male inalando quegli odori – ha detto il rappresentante sindacale – Ma non lo segnalano perchè hanno paura”.

di Stefano Di Leonardo

L'incontro di questa mattina in Municipio
Termoli. Il problema lo avvertono principalmente gli operai che tutti i giorni vanno al nucleo industriale di Termoli per lavorare. La puzza, in quella zona, raggiunge spesso livelli insostenibili. Ma anche interi quartieri della città (soprattutto Difesa Grande) e comuni come Portocannone e Campomarino non sono immuni dal fenomeno. Che, a parte il fastidio per il naso e qualche volta anche per la gola che brucia, comincia a diventare un insopportabile sospetto. E se quell’odore nauseabondo fosse la spia di qualcosa che non va nell’aria del BassoMolise, la cartina di tornasole di un livello di inquinamento superiore al tetto stabilito per legge? Un sospetto strettamente collegato con i casi – frequenti – di malattie neoplastiche e di leucemie infantili. Così i cittadini sono assaliti dal dubbio, e dalla paura. Ma le risposte alle domande non ci sono, perchè mentre le segnalazioni sulla puzza proveniente dal nucleo industriale si fanno sempre più insistenti, le Istituzioni cercano generalmente di essere rassicuranti, nonostante l’assenza di dati scientifici e dell’atteso – e sempre rinviato – Registro dei Tumori. Cominciare a discuterne seriamente e affrontare di petto il problema è un modo per cominciare a dare risposte. Questo lo spirito dell’incontro che questa mattina – 6 novembre - si è svolto nella sala giunta del Comune di Termoli.
L’incontro, presieduto dall’assessore all’Ambiente Emanuela Lattanzi, ha visto la partecipazioni di varie categorie interessate, ma non tutte. «Stigmatizziamo l’assenza dei rappresentanti dell’Asrem, mentre noto con piacere la presenza di esponenti del sindacato» ha dichiarato in apertura la Lattanzi. Erano invece presenti l’ingegner Perla in rappresentanza del Nucleo Industriale e alcuni tecnici dell’Arpam. La ‘tavola rotonda’ è stata fortemente sollecitata dalle continue lamentele dei cittadini, lavoratori e residenti della zona, che di continuo puntano il dito contro i persistenti e nauseabondi odori provenire dal Nucleo.

Sia i rappresentanti Arpam che quelli del Consorzio però hanno ammesso la grande difficoltà di riuscire a individuare la reale provenienza di determinati odori a causa delle numerose variabili esistenti. «Gli odori possono provenire dalle sostanze utilizzate, dagli scarichi, dalle emissioni e non dimentichiamoci della grande quantità di possibili sorgenti di odori» ha affermato la dottoressa Esposito, in qualità di tecnico dell’Arpam. «Noi eseguiamo controlli da 10 anni» gli ha fatto eco il dottor Del Torto, anche lui tecnico dell’Arpa Molise. Lo stesso Del Torto ha portato poi l’esempio dello Zuccherificio del Molise, azienda che per anni é stata ritenuta responsabile di emissioni di odori sgradevoli. «Dopo alcune nostre verifiche sono intervenuti con delle sostanze esistenti sul mercato che hanno notevolmente ridotto l’emissione di questi odori».
L’ingegner Perla ha invece fatto leva sulla possibilità di «portare avanti un approccio più sistematico nella rilevazione dei dati » rilevando poi come sia «già partito uno studio in questo senso in collaborazione con l’Enea e che coinvolgerà anche l’amministrazione comunale».
«Lo studio dovrà servire per sistematicizzare la verifica della provenienza e del successivo abbattimento degli odori» ha aggiunto l’assessore Lattanzi.

I rappresentanti sindacali della Fim-Cisl hanno invece puntato il dito su episodi concreti di persone che hanno avuto problemi di salute a causa della puzza. «Conosco lavoratori che si sono sentite mali a causa di quei miasmi che prendono alla gola» ha dichiarato il sindacalista Manes, aggiungendo che «Molti di loro sono convinti che la puzza provenga dalle industrie chimiche». E’ un fatto che a essere messe sotto accusa sono proprio i tre impianti chimici presenti nella zona industriale di Termoli e, negli ultimi tempi, anche la centrale Turbogas. Secondo il racconto del sindacalista i lavoratori se ne lamentano, ma spesso hanno paura di esporsi in prima persona. «Molti lavoratori pur avvertendo problemi di salute, non li segnalano all’Asrem» ha rivelato Manes. I problemi sono tanti e l’incontro di oggi ha tentato di chiarirli e di individuare le possibili strategie per dare delle risposte alle preoccupazioni dei cittadini, sempre più allarmati per la propria salute. Ora si spera che alle tante parole, seguano fatti concreti. Oggi stesso intanto, i lavoratori del Nucleo hanno dovuto fare i conti con una puzza insistente. Un’altra giornata di lavoro con quel tarlo in testa: e se la puzza fosse solo la punta di un iceberg?

(Pubblicato il 06/11/2007)fonte primonumero

Tre industrie chimiche che riversano costantemente nell'aria del nucleo polveri sottili di ogni dimensione e sostanze chimiche allo stato gassoso sono certamente un campanello d'allarme non di poco conto, m chiedo perchè la questione non sia mai stata presa in considerazione finora da chi è preposto ad effettuare i relativi controlli, ad esempio l'ARPA
arpa molise
eppure si tratta di un fatto di enorme gravità,la ragione credo sia risaputa, un velo di omertà che circonda da sempre i poteri forti e chi mngia dai loro piatti