sabato 23 agosto 2008

eutanasia


Vorrei discutere un attimo il caso di un uomo che ha deciso di morire per via delle sue condizioni fisiche.
Sto parlando di Giovanni Nuvoli, morto il 23 luglio 07 e malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica, che colpise i motoneuroni del midollo spinale, tuttora senza nessuna cura.
La SLA porta alla progressiva paralisi degli arti e di tutto l'apparato buccale, con impossibilità di parola o di deglutizione... è una malattia terificante, non uccide o meglio non dà menomazioni al cervello, ma lascia il malato cosciente di se e del suo stato, rinchiudendolo in un sarcofago crporeo che costringe il malato ad osservare impotente il mondo che lo circonda facendogli notare quanto sia diventato una parvenza di ciò che era.
Nuvoli in questo stato di sofferenza ha più volte dichiarato con un'estrema lucidià il suo desiderio di smettere di soffrire, di finirla con quell'inutile accanimento che lo teneva in vitaartificialmente, alla fine ha deciso di morie rifiutando il cibo dal 16 luglio... è stato costretto a lasciarsi morire di inedia.
A voi semba morire con dignità?
Purtroppo era l'unica strada per smetterla con le sofferenze intollerabili alle quali era costretto da anni.
questi i fatti, una soluzione ci sarebbe, a parte un vuoto legislativo imbarazzante, si chiama testamento biologico o dichiarazione anticipata di volontà, ma anche qualcosa di così semplice in italia tarda a diventare normativa... ci sarebbe da rifletterci sù.
già, perchè purtroppo nella religione cristiana c'è un elemento che giustifica tali atti: la sofferenza (degli altri)che viene elevata spiritualmente, rafforzerebbe lo spirito, beati i sofferenti... ma perchè?
siamo seriamente sicuri del fatto che soffrire sia un bene?
Secondo la religione il dolore purifica, ancora oggi ci sono asprissime resistenze da parte della casta ecclesiastica verso l'anestesia epidurale durante il parto, per un parto senza dolore... immaginate che bello sarebbe se il giorno cheuna donna considera tra i più belli dellasua vita non fosse martoriato dai dolori atroci del parto!
il fatto è che vengono osteggiate persino le cure palliative... questo dà da riflettere tantissimo, anche troppo, eppure nè il popolo, nè lo stato si muovono o meglio si smuovono dal torpore letargico dell'indifferenza... questo perchè finchè non capita a noi in prima persona poco ci frega, ma nel momento in cui ne siamo vittime èormai troppo tardi e siamo invischiati in un sistema di deficenze normative che ci spinge a soffrire l'inedia della società.
Uno stato civile DOVREBBE fornire ai suoi cittadini tutte le alternative di scelta e non imporne una dettata dall'etica o peggio dalla religione.
in italia non si può scegliere di evitare inutili cure mediche ovviando con la morte, badate bene che il tema è ben più ampio, ma chi sosterrebbe la vita accusa ciò di culto della morte, di omicidio... quando sarebbe solo puro e semplice buonsenso.
secondo coloro che inneggiano alla vita, malati come Nuvoli o Welby sarebbero potuti sopravvivere ancora a lungo, senza interventi così brutali sotto il punto di vista morale, che li hanno manipolati fino a fare la scelta
della morte... cioè che che la vita non gli appartiene e che non hanno il diritto di porvi fine.
Ma lo stesso nuvoli aveva dichiarato che non aveva alcuna intenzione di continuare a vivere a quel modo, quella non è vita, è una tortura fisica e ancor più brutalmente psicologica.
I malati che richiedono questa pratica non fanno campagne a favore dell'eutanasia, non vogliono essere strumentalizzati, vogliono solo smettere di soffrire psicologicamente vedendosi in quello stato.
Di conseguenza la legge dovrebbe fornire TUTTE le alternative possibili, infine anche la possibilità dell'eutanasia, e non solo quella, per carità.
Il guaio è che non hanno voce, tutti li sentono, nessuno li ascolta, al massimo se se ne parla in tv, la gente cambia canale perchè elisa di rivombrosa è più interessante, diciamocelo, noi italiani siamo da sempre poco attenti anzi assolutamente strafottenti nelle vitali questioni sociali, ci è più facile farci manipolare dalla religione o da chichessia, pur di non dover usare i nostri neuroni, troppo stancante...meglio la partita di calcio!
Serve che la politica smetta di essere serva della religione e che cominci a pensare seriamente a delle normative che sanciscono anche questi diritti, serve che gli italiani partecipino e siano informati, non plagiati, di modo che possano esprimere la loro opinione in piena coscienza.

Se la mia vita dovesse essere mortificata da una malattia incurabile che mi costringe in un corpo immobile e sofferente non potrei provare più nè gioia nè amore, ma solo rancore e risentimento.
Quando la chiesa tramite uno dei suoi vescovi disse durante una trasmissione televisiva alla moglie di Piergiorgio Welby che lei non le aveva dato abbastanza amore mi si è gelato il sangue, ho provato un brivido!
Come si può accusare e condannare una persona rimasta al capezzale del suo compagno per 10 anni vedendolo peggiorare giorno per giorno, che ha dato tutto per lui, di non essergli stata vicina?
L'ipocrisia velata di falso perbenismo di queste persone è agghiacciante.

Ci sono medici che preferiscono obiettare, per un medico rifiutare di svolgere il volere del malato sarebbe tutt'altro che buon senso, chiunque è libero di scegliere ciò che ritiene più giusto per sè e la sua vita, nessuno dovrebbe avere il diritto di azzardarsi a proferire parola riguardo a quella di un'altra persona, pecialmente se ciò deriva dal dettame di una dottrina religiosa, anzichè dalla semplice ragione.
eppure...
non si può sperare in un mircolo, non è una soluzione, ma solo un sotterfugio, un'illusione o come la vedono molti, un'inganno.

Permettetemi un'ultimo appunto:
troppo spesso combatto con persone che di eutanasia parlano tanto, a sproposito e la condannano senza aver mai capito di cosa stiano parlando, in molti sono addirittura convinti che sia un sistema di soppressione dei malati in maniera gratuita ed indiscriminata.
L'eutanasia in realtà non è altro che aiutare a porre fine al una vita di chi nel pieno delle proprie facoltà mentali non vuole più vivere perchè continuare a vivere sarebbe una tortura, ma fisicamente non è in grado di attuare il proprio desiderio.
Insomma porre fine alle sofferenze di un essere umano con dignità e rispetto per il suo volere.
Non ci si stupisce se un animale viene soppresso anche se pienamente curabile, si dice che è per farlo smettere di soffrire, ma allora perchè un uomo che chiede disperatamente di smettere di soffrire deve essere condannato alla sua sofferenza?