mercoledì 8 giugno 2011

Perchè IO non voglio il nucleare in italia


http://sezione9.blogspot.com/2011/06/perche-io-non-voglio-il-nucleare-in.html

Tra pochissimi giorni si andrà a votare per decidere sui quattro quesiti referendari dedicati rispettivamente alla gestione del servizio idrico , al nucleare e al legittimo impedimento.
qui un sito che spiega come saranno organizzate le scheda

http://www.ilcambiamento.it/beni_comuni/referendum_2011_come_si_vota.html

Io voterò 4 sì, ma vorrei spiegarvi brevemente perché scelgo di non avere il nucleare qui in Italia,
innanzitutto ci tengo a precisare che non sono mai stato contrario al nucleare in generale, è una fonte di energia che non ha impatti sull'effetto serra, non inquina, e produce relativamente poche scorie.
Ha indubbiamente molti vantaggi, inoltre non penso che in Italia si possa verificare una nuova Chernobyl o peggio, qualcosa di simile al terremoto in Giappone che ha distrutto la centrale di Fukushima, certo abbiamo avuto sismi importanti, come ad esempio quello de L'aquila di un paio di anni fa, ma conosciamo le zone di maggiore rischio sismico... anche se queste sono state rivedute solo di recente in seguito al terremoto di S.Giuliano di puglia.
No, non è per questo che motivo il mio dissenso, l'italia è sì molto sismica, ma trovo estremamente improbabile che ci sia la possibilità che accada in futuro un evento tale da portare ad un disastro nucleare, per quanto rimanga comunque possibile, dopotutto i problemi nelle centrali sono all'ordine del giorno e questo succede in tutto il mondo.
Il problema, a mio avviso, sono le scorie ed è un problema, questo, che non ha nessuna soluzione, perché siamo in uno stato che non riesce già a smaltire la propria immondizia, figuriamoci le scorie di 3° livello...
spiego in poche parole quali sono i rifiuti radioattivi:
ne esistono 3 categorie:
la prima è quella dei residui ospedalieri, materiali usati per gli esami radiologici,
la seconda è costituita dai materiali di costruzione delle centrali nucleari,
la terza categoria, il 90% delle emissioni radioattive, quindi pericolosissime, è formata dalle barre di uranio 235 o plutonio 239, quindi materiali di fissione.
Per i residui di terza categoria esiste a livello mondiale un solo sito definitivo, quello di Yucca Mountain nel deserto del Nevada , figuriamoci se la geologia italiana possa consentire qualcosa di simile, ma dove sono allora le barre di Uranio di scarto stoccate negli ultimi vent'anni di utilizzo dei 4 reattori elettronucleari?
Se andate nella centrale di Caorso troverete le barre di uranio ancora nel nocciolo, oltre a quelle di Trino Vercellese , molte sono a Saluggia in Piemonte, dietro un muro di cemento alto 5 metri e profondo 15, non inertizzate, e parzialmente allo stato liquido...
64 barre invece sono custodite a Trisaia, 20 km da Scanzano Ionico, sito di cui parlerò a breve , in un centro dell'Enea sotto il costante pericolo di sversamenti e perdite!
Insomma, non si è nemmeno riusciti a smaltire quanto si è prodotto fino all'87, dove si pensa di mettere le nuove scorie?
In Italia la questione nucleare è mal posta fin dall'inizio, non è mai stato applicato in nessun caso il principio di precauzione, cioè un po’ di semplice buonsenso, secondo il quale se non so cosa fare delle scorie non dovrei a priori neppur pensare di mettere in funzione un reattore, soprattutto per gli enormi costi di tempo e denaro per la dismissione di centrali nucleari.
Per quanto riguarda l'idoneità dei siti di stoccaggio adatti, l'idoneità geologica è un fattore fondamentale, ma esiste anche la necessità di una serie di soluzioni che non compromettano il patrimonio naturalistico-ambientale anche se si parla di mera potenzialità dalla minaccia di inquinamento radioattivo.
Parliamo di rifiuti di 2° livello, il materiale di costruzione delle 4 centrali già esistenti, a distanza di 24 anni non ancora è stato fatto il decommissioning sulle 4 centrali esistenti a Caorso, Trino Vercellese, Garigliano e Borgo Sabotino, come potete vedere anche da google earth sono ancora lì
Garigliano (sessa aurunca CS) lat. 41°15'29.34"N long. 13°50'8.73"E
Trino vercellese 45°10'59.05"N 8°16'39.29"E
Caorso 45° 4'18.20"N 9°52'18.16"E
Borgo sabotino (latina) 41°25'38.25"N 12°48'26.89"E
Non si è speso nulla per il decommissioning, ovvero la dismissione delle 4 centrali, non solo per questioni di denaro, anche ,ma soprattutto per la mancanza di siti di stoccaggio che in Italia non ci sono,
In passato si parlò di Scanzano Ionico, sito composto da 600 metri di argilla e 250metri di salgemma, per poi trovare più in profondità altra argilla
apparentemente perfetto, ma c'è un ma
un sito geologicamente ideale deve essere immune a rischi sismici o idrogeologici, per ovvie ragioni
(in sito politicamente ideale è: ovunque, basta pagare) ma l'Italia è ancora in orogenesi, sta ancora emergendo ed i terremoti sono comuni, normali e costanti... e con essi i problemi di tipologia idrogeologica.
La regione lucana ha una storia geologica complessa, è attivissima quindi sismica soggetta ad alluvioni anche di vasta portata, l'appennino c'è ma è sotterrato, risale ad un paio di milioni di anni fa, geologicamente ieri, si trova sotto quello strato di argille innalzate mentre erano sedimentate sul fondo del mediterraneo prosciugatosi più di una volta(da qui il salgemma) durante la famosissima crisi dei gessi del messiniano di sei milioni di anni fa.
La questione è: quanto è vecchio il Golfo di Taranto?
l'università di Potenza (incredibilmente non coinvolta nel dibattito sul se sia un sito sicuro) sostiene che l'intero territorio sia derivato da un collasso e quindi sprofondamento dell'intero settore meno di 100 mila anni fa, quindi ancora soggettissima a frane dovute a faglie ancora attive e quindi terremoti.
Recentemente l'intera area è stata riclassificata in terza categoria sismica, numerose faglie e fratture interessano proprio gli strati di salgemma, insomma delle prospettive preoccupanti
anche la possibilità di infiltrazioni di acqua non è da sottovalutare, acqua vuol dire dispersione di radionuclidi, cioè particelle radioattive, e quindi trasporto nelle falde acquifere
La normativa vieta la collocazione di scorie in aree in cui si riscontrano sedimenti che testimoniano alluvioni antiche o recenti... il sito di Scanzano Ionico, per la precisione l'area di Terzo Cavone è proprio nel letto di un fiume! ...paradossale!
inoltre con l'aumento del livello del mare dovuto al surriscaldamento globale l'intera area sarebbe sommersa dalle acque, questo in tempi minori di 100 anni
inoltre la costa ionica è in regressione da tempo, la forza del moto ondoso e quindi l'erosione, facilitata dal prelievo di ghiaia e sabbia dai fiumi oltre alle numerose dighe che trattengono il sedimento, non ci vorrà molto prima che Terzo Cavone venga lambita dai flutti...
però il problema principale è che le acque di falda potranno arrivare a toccare lo strato di salgemma (che non si sa se ha già delle inclusioni fluide)
quindi non è tanto critico il fatto che non sia adatto il territorio, quanto il metodo di determinazione che è carente di metodo e procedure corrette!
il sito di Scanzano Ionico non è attualmente considerabile ma avrebbe dovuto contenere rifiuti di terza categoria
In cambio del sito di Terzo Cavone (l'area di Scanzano designata per il sito di stoccaggio) ai lucani sarebbero andati 50 milioni di euro, il che di per sé è già una ammissione più che ovvia di colpevolezza, quindi della possibilità di danni ambientali che verrebbero portati da rifiuti "innocui"...
Il sito è stato giudicato idoneo dopo pochi mesi, mentre in tutto il mondo ci vogliono degli anni, se questo divenisse reale cioè se si costruisse l'area di stoccaggio, cosa impedirebbe all'intera Europa di consideri la sistemazione in loco dei suoi rifiuti di terza categoria(per i quali non hanno siti definitivi)?
cosa impedirebbe a Scanzano Ionico di diventare la pattumiera d’Europa?
l'italia non ha più nè cultura ne tecnologia per gestire il nucleare, è costretta ad acquistare dall'estero anche le competenze,per non parlare dei costi esorbitanti e degli appalti all'italiana.
Come ho già detto, a me non preoccupano le centrali in sé, preoccupa lo smaltimenti di scorie che è impossibile smaltire in Italia ed inviarle in siti specializzati in tutto il mondo costa…
In passato si sono inviate in africa oppure si sono inabissate nei fondali del tirreno e dell’adriatico
documentario le navi dei veneni


1° parte di una puntata a tema di blu notte

Queste le motivazioni per cui IO voterò SI per l'abrogazione sulle disposizioni contenute nell'articolo 5 comma 1 e 8 dl 31/03/2011 n.34, convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75. Il quesito rielaborato dalla Cassazione tiene conto dell'abrogazione parziale contenuta nel decreto omnibus. Votare Sì significa evitare che nel prossimo futuro vengano costruite centrali nucleari in Italia.
E voi? Cosa decidete di fare?