venerdì 7 marzo 2008

il ponte più bello...


L'EX ASSESSORE VITALE (FI): "VALORIZZARE IL PONTE SUL SINARCA"
Termoli. Valorizzare l'area del Sinarca. L'invito è rivolto all'amministarzione comunale dall'ex assessore ai lavori pubblici Nicola Vitale (Fi) che in una lunga nota scrive: «Il senso civico di un’amministrazione, al di là o meno del colore politico, si misura non solo per le capacità di saper gestire con serietà e consapevolezza il bene comune, ma anche nel saper individuare quella parte della memoria storica da non dimenticare. (...) Oggi si tende a valorizzare quegli elementi caratterizzanti un dato periodo storico che meglio si sono conservati nel tempo, sia essi manufatti sia essi momenti di vita sociale, politica e culturale». L'ex assessore spiega che è necessario proseguire sulla via della valorizzazione del patrimonio del quale a suo avviso fa parte il vecchio ponte del Sinarca, zona in cui è previsto l'ampliamento dell'attuale dpeuratore. Vitale dice infatti: «Dove si vuole andare a parare con questo ragionamento. Voglio arrivare nei pressi della Torretta sul lungomare nord dove fervono ancora i lavori di sistemazione, e tra rotonde e gimkane che si costruiscono e viadotti da demolire qualcosa c’è da salvare, sì c’è ancora qualcosa è “Il ponte sul Sinarca”, costruito dalla Cassa per il Mezzogiorno nel 1956 una delle opere strategiche di questa città, che se pur vecchio, bistrattato e mutilato nelle sue parti è ancora lì a svolgere la sua funzione, dove una lapide scolpita ne ricorda la nascita ma non la morte. I termolesi, quelli della termolesità, chissà quante volte lo hanno percorso negli anni 50 /60 e oltre, era uno dei segni del progresso, della civiltà, il ponte in cemento armato e non in muratura, segno che doveva durare ancor più nel tempo. Esso non contrasta con l’ambiente circostante come i super ponti costruiti dagli anni 70 in poi, ha resistito persino all’alluvione del 2003, Lui è là, non è ancora del tutto in pensione e seppur malato continua a svolgere il suo ruolo, magari aspetta qualcuno che si accorge di Lui, sì, perché egli può ancora dare tanto, non alle auto che sfrecciano veloci alle sue spalle, ma a tutte quelle persone che ci vogliono passeggiare, correre sopra. Rivalutarlo con un progetto che valorizzi quel tratto di costa, magari ricollegandolo con un percorso naturalistico al suo amato SIinarca che non vede più da tanti anni. Ecco forse il saggio e vecchio ponte ci dà l’idea per un progetto di più ampio respiro, magari strategico per la città di Termoli che valorizzi quel tratto di costa e la valle del Sinarca ancora libera da cementificazioni selvagge, il torrente Sinarca, con l’acqua se pur poca non ancora né rossa né color mattone nonostante il vecchio mattatoio e la case vicine».
fonte:www.primonumero.it

Come si può valorizzare una schifezza?
un ponte che è pura bruttezza, costruito a ridosso della torretta sul sinarca, un simbolo di Termoli, divenuto ristorante.
Ma cosa ci si può mai aspettare da una mentalità attenta alle bellezze ambientali e culturali come quella termolese?
Probabilmente l'abbattimento del castello per costruire un megaparcheggio? forse esagero,ma con gli interessi forti che predominano a scapito di noi cittadini che vorremmo godere del territorio e dell'ambiente della nostra regione,c'è da aspettarsi anche questo
infondo Termoli avrà a breve un museo aromatizzato al pesce marcio ed allietato dalle simpatiche urla di venditori ambulanti... un elemento culturale da non sottovalutare!anzi che tutti ci invidieranno, probabilmente anche il Louvre di Parigi
ed il Bitish museum di Londra(che ci deve un san sebastiano della cattedrale)stanno meditando un mercatino rionale al loro interno con diffusione di aromi naturali...
come si può sperare di valorizzare a livello ambientale un'area fortemente inquinata?
la scorsa estate ho osservato e fotografato quintali di rifiuti di vario tipo trasportati dalle onde e dai bagnanti lungo le dune che di trovano lungo il litorale nord... sarebbe bello ma è troppo per noi, non siamo in grado di capire cos'è l'ambiente e lanaturalità di un territorio.
Perchè non valorizzare il piccolo bosco che si trova tra le contrade colle macchiuzzo e San pietro?
Sentieri attrezzati ed eventuali guide oltre a dei vincoli ambientali su tutta l'estensione dell'area boschiva sarebbero un buon inizio, se poi i termolesi fossero istruiti fin da piccoli a rapportarsi all'ambiente sarebbe anche meglio.