venerdì 28 novembre 2008

Termoli, una città un pò più verde

vedi l'articolo su primonumero.it

Da poco meno di una settimana è inizata in alcuni quartieri di Termoli, Difesa Grande, Colle Macchiuzzo, Rio Vivo, la Zona Artigianale e quella industriale, la raccolta differenziata, in poco tempo questa realtà si estenderà all'intero comune potenziando il servizio e portandolo a pieno regime, una vera prova di maturità culturale dei cittadini termolesi.

Perchè riciclare?

Perchè noi a livello pro-capite produciamo quantità industriali di rifiuti, consciamente o inconsciamente, siamo abituati non preoccuparci di quel che gettiamo via, eppure facendo l'esempio di un pranzo per una sola persona ecco cosa potremmo gettare via:
poniamo l'esempio di un primo piatto, una comune pasta, è in una sua confezione che nel venire terminata viene gettata via, poi abbiamo un condimento, che possa essere del tonno o un barattolino di sugo preconfezionato, bene... altro rifito.
Poi non sazi vogliamo anche un secondo piatto, poniamo caso una bella spinacina, anche questa ha il suo incarto che dovremo gettar via, ed infine una mela, da sbucciare, altro rifiuto.
Così facendo siamo costretti a produrre scarti che dovranno essere smaltiti, certo non da noi ma da una società preposta che si occupa di togliere di mezzo ciò che non vogliamo più tra i piedi.
Poniamo questo piccolo esempio in grande scala, a livello famigliare, quindi almeno una coppia o più persone per tre pasti fondamentali al giorno, più altri spuntini durante l'arco della giornata, aggiungiamoci altri rifiuti dovuti ad attività quali uno sgombero di un box auto, giardinaggio, il semplice pulire casa, moltiplichiamo queste attività giornaliere per trecentosessantacinque giorni l'anno e consideriamo che sarà una produzione senza soluzione di continuità, praticamente siamo invasi da rifiuti che dovranno essere raccolti, gestiti selettivamente, e quindi smaltiti.
Ma attualmente gli smaltimenti più comuni sono solo due, ovvero:
incenerimento;
discarica.


Molte regioni e molte province puntano sui termovalorizzatori, ma prima di bruciare rifiuti misti si deve fare una opportuna selezione.
Il perchè è ovvio, le sostanze che compongono i materiali che maneggiamo giornalmente sono spesso tossiche, vengono prodotte con l'uso di solventi, resine plastiche, metalli pesanti, e molte sostanze che già di per se possono essere pericolose, immaginiamo cosa possono produrre se bruciate oltre alla diossina ed alle polveri sottili come il pm10 fino al pm1.
Che ciò abbia ricadute sulla salute dei cittadini credo sia abbastanza evidente, stiamo parlando di sostanze tossiche e cancerogene.

Le discariche sono il sistema decisamente più comune, ma allo stesso tempo costituiscono una sconfitta, una exterma ratio secondo la quale non avendo alternativa si decide di seppellire i panni sporchi, ma questi spesso rimangono lì in eterno e colmata una discarica bisogna crearne un'altra.
Questa operazione non è indolore e non la si può certo effettuare ovunque, servono aree geologicamente adatte, il rifiuto si ossida, ha dei liquami che possono percolare nel terreno e inquinare la falda acquifera,dalla quale estraiamo un elemento vitale.

E' evidente che esiste un pericolo più che fondato, senza contare che quel terreno non è più salubre e certonon potrà essere agricolo, tantomeno ad uso edile.

Come ovviare a tutto ciò? Semplicemente facendo due operazioni:
la prima è il riutilizzo o il riciclo, la seconda che si augura prenda a livello in graduatoria della prima, ovvero la drastica riduzione di rifiuti a livello pro-capite.
Quindi un vero taglio alla radice del problema.
Badiamo bene che i rifiuti sono la primaria fonte di inquinamento e la cultura italiana ha sempre dimostrato di essere attenta ai problemi solo quando questi ci stanno sommergendo, a differenza degli stati del nord europa, sicuramente più attenti di noi.

Questi stati fanno di tutto per accaparrarsi i rifiuti, perchè hanno scoperto che i rifiuti sono un bene prezioso, badate bene, il riciclo èuna fonte di materie prime a bassissimo costo impressionante.
Non hanno più bisogno di essere trattati, basta solo un piccolo trattamento per rimodellare plastica, metallo, vetro e rivenderli alle imprese che li utilizzano per contenere i loro prodotti, insomma tanti soldi.

un pò di normative in materia di rifiuti:

D.Lgs 152/2006 art. 178. La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse al fine di assicurare un'elevata protezione dell'ambiente e controlli efficaci, tenendo conto della specificità dei rifiuti pericolosi nonché al fine di preservare le risorse naturali.
I rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la
salute dell'uomo e:
a) senza determinare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, nonché per la per la fauna e la flora;
b)senza causare inconvenienti da rumori o odori;
c) senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente.
La gestione dei rifiuti è effettuata conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione, di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione, e di … “chi inquina paga”.
A tal fine la gestione dei rifiuti è effettuata secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità e trasparenza.

art. 183
la GESTIONE dei rifiuti comprende:
la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti,compreso il controllo di queste operazioni, nonché il controllo delle discariche dopo la chiusura;

179, (c 1)
PRIORITA’
- favorire prioritariamente la prevenzione e la riduzione della produzione e della nocività,
- l'immissione sul mercato di prodotti concepiti in modo da non contribuire o da contribuire il meno possibile, per la loro fabbricazione, il loro uso o il loro smaltimento, ad incrementare la quantità o la nocività dei rifiuti e i rischi di inquinamento;
- sviluppo di tecniche appropriate per l'eliminazione di sostanze pericolose contenute nei rifiuti destinati ad essere recuperati.

179 (c 2)
le misure dirette al recupero dei rifiuti mediante riutilizzo, riciclo
o ogni altra azione diretta ad ottenere da essi materia prima secondaria sono adottate priorità rispetto all'uso dei rifiuti come fonte di energia.

180 (c1)
Agli strumenti di prevenzione tradizionali (eco-bilanci, sistemi di certificazione ambientale, analisi del ciclo di vita dei prodotti) vengono affiancati:
-Informazione e sensibilizzazione dei consumatori;
-Uso di sistemi di qualità;
-Sviluppo marchi ecologici di prodotto;
-previsione di clausole di gare d’appalto che valorizzino le capacità e le competenze tecniche in materia di prevenzione della produzione di rifiuti;
-la promozione di accordi e contratti di programma o protocolli d’intesa anche sperimentali finalizzati con
effetti migliorativi, alla prevenzione ed alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti.

art.181 Recupero attraverso:
a) il riutilizzo, il riciclo o le altre forme di recupero;
b) l'adozione di misure economiche e la determinazione di condizioni di appalto che prevedano l'impiego dei materiali recuperati dai rifiuti al fine di favorire il mercato dei materiali medesimi;
c) l'utilizzazione dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia.

Oneri dei produttori, Priorità
a) autosmaltimento dei rifiuti;
b) conferimento dei rifiuti a terzi autorizzati;
c) conferimento dei rifiuti ai soggetti che gestiscono il servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani;
d) utilizzazione del trasporto ferroviario di rifiuti pericolosi per distanze superiori a 350 km quantità
eccedenti le 25 tonn;
e) esportazione transfrontaliere;
condizione per l’esclusione della responsabilità del produttore per il corretto smaltimento per conferimento
ad impianti diversi dal servizio pubblico di raccolta è il “certificato di avvenuto smaltimento”

L'autorità d'ambito
struttura dotata di personalità giuridica costituita in ciascun ambito territoriale ottimale delimitato dalla competente Regione, alla quale gli Enti locali partecipano obbligatoriamente ed alla quale è trasferito l'esercizio delle loro competenze in materia di gestione integrata dei rifiuti.

art. 205
misure per incrementare la raccolta differenziata.
In ogni ambito territoriale ottimale deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime di rifiuti prodotti:
a) almeno il 35% entro il 31 dicembre 2006;
b) almeno il 45% entro il 31 dicembre 2008;
c) almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012
Addizionale del 20% se obiettivi non raggiunti


Quindi, tutto questo discorso non è semplicemente legato al fatto che sono un inguaribile ambientalista, ma è una questione di legislazione a livello europeo in primis, e statale in conseguenza inoltre di coscenza civica che spesso latita e si dovrebbe notevolmente incrementare, capita invece che in molti si rivolgano a me dicendo: "a me non frega niente della raccolta differenziata, non la faccio perchè non mi interessa" oppure "è una scemenza", ecco bisogna smetterla di pensarla in questa maniera idiota e svegliarsi dal torpore letargico della noncuranza, visto che su questa palla che galleggia nel vuoto ci siamo tutti e la noncuranza dei pochi si riflette sul malessere dei molti, riflettiamoci e passiamo parola.


video realizzato per la campagna per la raccolta differenziata della regione lazio

venerdì 7 novembre 2008

tombe bizantine a Termoli


Fino a non molto tempo fa le prove di una Termoli bizantna erano ancora poche ed estremamente vaghe, se si contano solo due pergamene risalenti al 987 d.c. dette: Registrum Petri Diaconi e Oblatio Bonuzii De sancta trinitate de Termole
conservate nell'abbazia di montecassino.
Entrambi i documenti fanno riferimento all'imperatore Basilio, che fu a capo dell'impero bizantino fino al 1025, è proprio sotto il suo regno che l'impero romano d'oriente riconquistò gran parte dei territori in puglia ed a quanto pare anche più a nord lungo la costa adriatica.
oltre a questi due ci sono altri documenti, antecedenti e successivi che attestano la presenza bizantina in basso molise.
Uno di questi risale all'893, inoltre secondo i cronisti arabi Termoli intorno al 930 era sicuramente sotto il dominio bizantino.
ed è in questa cornice storica che finalmente giunge qualcosa di concreto, delle sepolture.
Diciotto tombe di epoca bizantina ritrovate tra contrada marinelle e Campomarino.



fonte primonumero.it
04/11/08 - RITROVAMENTO UNICO IN MOLISE: SCOPERTE 18 TOMBE BIZANTINE
Campomarino. Diciotto tombe di epoca bizantina sono venute alla luce a Campomarino: è il primo - e per ora unico - ritrovamento simile in Molise. Un risultato importante conseguito dagli scavi (finanziati dall'Assessore regionale alla Cultura Sandro Arco e dal Comune di Campomarino) effettuati nei pressi di Marinelle Vecchie dalla Sovrintendenza ai Beni Archeologici del Molise, in collaborazione con l'Università degli Sudi del Molise.
Non è escluso che, dopo le 18 tombe, altri resti archeologici significativi possano essere scoperti nel prosieguo dei lavori. «Grazie all’uso di moderne e sofisticate tecnologie, si pensa di poter individuare a breve un rilevante insediamento nei pressi della necropoli» dichiarano gli esperti.

05/11/08 - TOMBE BIZANTINE, ARCO: "SCOPERTA ARCHEOLOGICA IMPORTANTISSIMO"
Campomarino. L’Assessore regionale ai Beni Culturali, Sandro Arco, soddisfatto per il ritrovamento delle 18 tombe bizantine avvenuto nell’area di Martinelle Vecchie a Campomarino. «Questa importante scoperta si attesta tra le più importanti avvenute negli ultimi anni nella nostra Regione in ambito di rinvenimenti. Questo scavo, finanziato dalla Regione Molise, è stato aperto circa un anno fa a seguito di uno studio di individuazione durato circa sei anni. Ad esso hanno lavorato 4 operai e 12 studenti della facoltà di Beni Culturali dell’Università degli Studi del Molise». Arco sostiene che quanto scoperto sin ora potrebbe essere soltanto una piccola parte della necropoli bizantina che si immagina sia estesa notevolmente in quel sito.
«Rinvenendo un ricco insediamento bizantino andremmo a confermare i forti legami che la nostra Regione ha avuto con popolazioni cosiddette “di mare”, come quelle appartenenti all’ Impero Romano d’Oriente. Questi rapporti, infatti, sin ora sono stati soltanto ipotizzati, ma mai concretamente dimostrati.
Alcuni ritrovamenti avvenuti fino ad oggi nelle regioni limitrofe lasciavano credere che l’influsso bizantino fosse presente soltanto in altre regioni, ma la scoperta di questa necropoli sormonta quanto rinvenuto sin ora anche nelle nostre vicinanze.
Dopo la presenza Longobarda provata sul territorio molisano, troviamo forti testimonianze di quella bizantina sulla nostra costa”».