giovedì 16 febbraio 2006

Energie rinnovabili?quali sono

Spero troviate interessante questo attacco di serietà che mi pervade, d'altronde non si può parlare di vicini di casa con scarso senso dell’igiene in eterno, anche perché ormai non ci sono più…


Esiste davvero un’alternativa ai combustibili fossili o comunque alla produzione di energia da idrocarburi?
Direi che questa è la domanda del ventunesimo secolo, anzi di questo millennio, siamo ancora fortemente legati a queste fonti, ma le stiamo consumando ad un ritmo maggiore rispetto alla velocità con cui queste si creano, è dunque inevitabile, oltre che assolutamente lecito, pensare ad una eventuale crisi energetica.
Certo siamo già abituati a sentir parlare di crisi energetiche, petrolio, metano o derivati, ma in cuor nostro sappiamo, anzi speriamo in una ripresa più o meno rapida, forse convinti che la benzina ci sarà in eterno, bè non è così, ovviamente.
Sicuramente i giacimenti di petrolio sono ancora tantissimi e basteranno per molti anni ancora, ma prima o poi li avremo consumati tutti, non solo, bisogna tener presente n fattore fondamentale, l’aumento esponenziale dell’utilizzo di queste fonti energetiche dovuto alla maggiore richiesta di energia. Vogliamo anche parlare delle sostanze inquinanti che vengono prodotte dall’utilizzo dei suddetti prodotti?
Ebbene il quadro complessivo della questione comincia a delinearsi, abbiamo bisogno di una nuova fonte di energia su cui puntare, altrimenti ci troveremo a fronteggiare situazioni come il non poter più utilizzare la stragrande maggioranza di macchine per assenza di carburante.
Innanzitutto sarebbe oltremodo logico non solo concepire, ma realizzare su vasta scala mezzi di trasporto alternativi, elettrici o ad idrogeno, che scarterebbero solo semplice acqua, questo è attualmente impossibile perché il mercato è dominato da chi la benzina la produce e bisogna tener presente che tantissime case produttrici di automobili non vogliono ancora addentrarsi in un sentiero fin troppo rischioso, perché ancora non considerabile obbligato dalle circostanze, la sostituzione graduale non è neppure incominciata.
Successivamente ci sarebbe un altro insormontabile scoglio, ovvero l’uso domestico e soprattutto industriale dell’energia, come produrla?
Ci sarebbe il nucleare, ma è rischioso, personalmente non sono a favore di questa soluzione, anche se sarebbe una fonte di energia pulita e duratura, ma non posso, da naturalista sottovalutare la questione scorie ed il loro smaltimento, è una questione troppo delicata per essere affrontata qui ed ora.
Allora cosa ci rimane? Energia idroelettrica, ma soprattutto tante altre fonti rinnovabili, possibilmente ecocompatibili, come ad esempio, pannelli fotovoltaici e centrali eoliche, ma bisogna precisare una cosa, la soluzione non è centrali che servono grandi utenze, anche perché è fisicamente improponibile, ma sensibilizzare verso una produzione individuale, ad esempio installando su ogni edificio dei pannelli solari, per legge in alcuni stati nordeuropei è obbligatorio nelle nuove abitazioni, integrando le richieste in eccesso dalla rete locale alimentata eolicamente o mediante centrali idroelettriche.
Ciò non solo permetterebbe un notevole risparmio energetico, ma anche una maggiore libertà energetica, rinnovabile, senza costi di produzione, senza inquinare l’ambiente che ormai abbiamo già ampiamente compromesso, purtroppo.
Perché questo non è una realtà? Perché i costi di produzione dei pannelli solari sono elevatissimi, vuoi per il silicio altamente prezioso per l’elettronica ed anche raro, vuoi per la poca domanda e conseguente scarsa offerta, vuoi per via della poca considerazione che la gente ha di questi sistemi, bè, al momento è un’utopia.
Anche l’eolico è un’alternativa estremamente valida, certo la produzione in kilowatt di una singola turbina non è molto, oltretutto c’è l’incognita vento che non è sempre costante e talvolta può essere assente, sta di fatto che in Europa si producono ben 35 mila megawatt di energia elettrica grazie all’eolico, l’Italia purtroppo in tutta quella produzione non supera di molto il migliaio, il che è veramente una situazione di arretratezza culturale.
C’è la questione biomasse, ovvero oli vegetali usati come combustibile, infondo anche la legna è biomassa, come etanolo, biogas e biodiesel, tutte prodotte da piante. In Europa inoltre l’utilizzo di queste fonti è ampio e ben consolidato, unica pecca… le piantagioni e le loro dimensioni.
Ma allora cosa ci rimane? Ovviamente l’idrogeno, prodotto per elettrolisi dalla fonte che potrebbe non esaurire mai: l’acqua, ed un motore alimentato ad idrogeno produce ancora semplice acqua, nulla di più semplice, vero? Bè mica tanto, analizziamo l’idrogeno, si tratta dell’atomo più piccolo e più elementare, ma anche del più difficile da contenere, dato che tende a passare attraverso i reticoli cristallini dei componenti che compongono i serbatoi, attualmente però è stata realizzata una nuova lega capace di assorbire come una spugna e rilasciare l’idrogeno senza conseguenze disastrose in caso di incidente, perché disastrose? Bè, l’idrogeno è altamente pericoloso dato che un danno ad una bombola può generare esplosioni con grande facilità.
Altro problema fondamentale è la produzione di idrogeno: per far sì che avvenga elettrolisi ci vuole una gran quantità di energia, soprattutto visti gli utilizzi futuri, ma allora da dove può essere prodotta? Se si produce utilizzando combustibile fossile come il carbone siamo di nuovo al punto di partenza, con in più una produzione di CO2 enorme, il problema è risolvere il problema della richiesta grazie all’utilizzo delle già citate energie alternative.
ma allora, il problema di fondo qual'è? il problema non sono solo i costi di produzione di nuove tercnologe finalizzate all'utilizzo di nuove fonti, ma al fissismo di alcuni produttori attuali che hanno fin troppi interessi nel mantenere la situazione stazionaria.
Purtroppo ciò che regola questo mondo non è il benessere, o meglio non solo il benessere, ma soprattutto il dio denaro... che ristezza.

Ora basta perché credo di essermi dilungato abbastanza, rischiando di annoiare un po’ tutti, aspetto commenti sperando di essermi spiegato in maniera chiara, purtroppo il post è quel che è in quanto a dimensioni.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ogni tanto un po' di serietà ci vuole, soprattutto quando se ne parla con nozione di causa. la cosa che più mi irrita è l'indifferenza che certi temi toccano, soprattutto tra i ragazzi. Insomma, capisco che la gioventù sia l'era dell'eterno, dove tutto sembra non dover mai finire, ma cavolo! Ultimamente poi, con il bombardamento medianico a cui siamo soggetti su certe questioni, ignorarle mi sembra almeno irresponsabile. Io nel mio piccolo risparmio il possibile, anzi, lo faccio da tempi non sospetti, tanto che alcuni mi tacciavano di taccagneria ^_^ per la mia smania di risparmiare. In realtà però non era tanto l'ammontare della bolletta a spaventarmi (anche perché non la pago da sola), ma il pensiero di evitare degli sprechi. Mi piace pensare che la mia attenzione possa essere utile, certo non risolutiva, ma utile nel suo piccolo.
Ah, piccolo ot: hai visto la puntata di Gaia su questo argomento? Io adoro Mario Tozzi! Sai se è single? >_<
Ciao, Carla alias Carletta... ^_^''

nicola ha detto...

ot non consentito,scherzo... non ne ho idea, comunque anche io guardo gaia, ovviamente

Anonimo ha detto...

E chi ha detto che l'acqua è una fonte inesauribile?
Vi vorrei ricordare che andiamo incontro alla desertificazione....sempre grazie a quei furboni che pensano "tanto c'è ancora tempo"...

Per quanto riguarda insensibilità e dio poter/denaro ho solo 1 esempio:
alle superiori il padre della mia compagna di banco era assessore (o qualcosa di simile) all'ambiente e sua figlia prendeva in giro me che conservavo pure gli scontrini del gelato per poi buttarli nella carta mentre lei buttava tutto per terra se i cestini erano distanti + di 2 passi.....