sabato 21 ottobre 2017

venerdì 6 ottobre 2017

dimostrazione della curvatura terrestre


i creazionisti hanno torto

per chi si deve sorbire i negazionisti dell'evoluzione un giorno sì e l'altro pure. Quello che danneggia la scienza è la presunta libertà a torto o a ragione, di dire la propria su tematiche su cui si ha più o meno competenza, internet gioca un ruolo cruciale in questo strano confronto, se di confronto si possa parlare. Perché il mondo del web, ad esempio, è un arma a doppio taglio con i suoi pregi ed i suoi difetti, da un lato consente una maggiore diffusione della conoscenza attraverso informazioni corrette, ma dall’altro diffonde con una violenza disarmante una quantità inimmaginabile di bufale, turpiloqui ed offese nonché di negazionismi tra i più perversi ed incomprensibili, il tutto condito da un’assenza pressoché assoluta di fonti e dimostrazioni. Un vero mercato delle menzogne e dell'incompetenza a cui chiunque sceglie di attingere in base ai propri gusti personali e su cui chiunque può lasciarsi andare ai propri rigurgiti più beceri, un mercato in cui tutte le opinioni si equivalgono e in cui le vere informazioni diventano semplici opinioni e le opinioni vengono elevate a fatti (e si sa, sul piano delle opinioni tutto può essere contestato, basta aggiungerci un –ismo ed il gioco è fatto, il valore delle prove viene inesorabilmente a mancare). Negli anni ho letto che l’evoluzion-ismo equivale al nazismo, al comunismo, al nichilismo e chi più ne ha più ne metta, l’evoluzione smette di essere un fatto supportato da 150 anni di studi scientifici pluridisciplinari ed accettato dalla stragrande maggioranza della comunità scientifica globale per diventare una mera opinione proposta da un cialtrone inglese e accettata da uno sparuto gruppo di scienziati incapaci di dimostrare il perché dei fossili, della vita sul pianeta e dell’universo. Eppure l’evoluzione è un’evidenza talmente lampante che ha prodotto così tante spiegazioni agli interrogativi della vita che risulterebbe quasi ridicolo non arrendersi alla sua ineluttabile dimostrabilità. Forse non si tratta semplicemente di ignoranza, quella è ovunque, forse c’è di più di una semplice assenza di conoscenza della scienza e di come essa operi, Darwin la chiamò fraintendimento intenzionale, quando qualcosa cozza con un’idea profondamente radicata nella nostra coscienza, per intenderci non parlo solo del mito creazionista, ma qualcosa di più profondo ed egoistico: il bisogno della nostra eccezionalità, il fatto che noi non potessimo essere solo una delle tante probabilità della vita ma l’idea inconscia e radicata di essere il culmine della vita del pianeta, l’essere superiore ideato come tale che svetta per intelligenza e manualità sugli altri, Giorgio Vallortigara le definì “quelle idee che ci vengono facili da pensare”. Ma se ciò viene smentito allora qualcosa si rompe, si grida alla perdita di dignità dell’uomo e si accusa l’evoluzionismo di equiparare l’uomo agli altri animali, una vera bestemmia, del resto i detrattori dell’evoluzione non perdono occasione per esplicare cosa secondo loro è contro o secondo natura, anche se la natura dimostra che hanno torto. Purtroppo devo ricordare che la realtà non è democratica e anche se a credere nell’evoluzione fossero solo 7 persone o tutti e 7 i miliardi di abitanti del pianeta questa non smetterebbe di esistere solo perché esteticamente sgradevole o fastidiosa. Scienza e cultura non sono conquiste così scontate come verrebbe da pensare ma al contrario si tratta di informazioni estremamente fragili di fronte agli estremismi spesso di matrice religiosa che traggono dall'ignoranza una gran forza e che musei, eventi culturali ed una sana didattica nelle scuole non possa che giovare creando quegli anticorpi che rendono la nostra mente più razionale e capace di filtrare tutta una serie di bufale che al giorno d'oggi infestano il mondo dell'informazione.

martedì 26 settembre 2017