martedì 27 dicembre 2011

I castelli in aria dei creazionisti e la noia del dibattito


Supponiamo che voi siate insegnanti di latino, e che amiate molto la materia che insegnate alle vostre classi, ora immaginate che un gruppo socialmente ben fortnito di negazionisti neghi con forza l'esistenza dell'impero romano.
Non solo limitandosi a negare, ma facendo addirittura pressioni politiche e traviando le nuove generazioni che ridacchierannono sommessamente mentre insegnate, dicendo che state raccontando cose mai esistite.

Quando si potrebbe parlare di Ovidio, di Cicerone, dei 5 secoli di impero e della storia di roma, di come molte lingue neolatine come l'ialiano, il francese, lo spagnolo, il portoghese, il rumeno abbiano un'origine comune evidente, dovete spendere molto tempo prezioso per controbattere a chi crede che la storia inizi solo con il medioevo!

Magari questo può sembrare un esempio surreale, facciamone uno reale con l'olocausto, oggi ci sono persone che negano questo evento, che sostengono che il nazismo non ha mai rinchiuso nessuno nei campi di concentramento e soprattutto nessun ebreo ma che sia una fiaba raccontata dagli ebrei per giustificare lo stato di israele
Negazionismo_dell'Olocausto
non importa che ci siano fotografie, filmati e testimonianze dirette di chi è stato in un campo di concentramento, ecco che ci saranno dei negazionisti e che alcuni politicamente supportati proporrano campagne di disinformazione per convincere chiunque della loro assurda idea...proponendo che nelle scuole si dica che l'olocausto è solo una teoria priva di fondamenti e che sia necessario insegnare anche l'altra versione dei fatti.
incredibile, vero?

Questo sostanziamente è quello che succede con l'evoluzione.
Ci sono associazioni che godono, soprattutto in america, di enormi risorse di capitali e che stanno portando avanti battaglie mediatiche violente per screditare quella che ritengono solo una teoria, in alcuni casi cercano di promuoverne anche l'abolizione per vie legali (chi conosce il dibattito si ricorderà 5 anni fa il processo di dover e il tentativo di sostituire l'evoluzione con il disegno intelligente) il tutto supportato da una enorme fetta della politica (basti pensare al partito repubblicano di George W. Bush)
Questo è quel che genera il negazionismo senza se e senza ma, che pretende prove ma che poi bellamente le ignora qualora siano scomode, genera e degenera la grande perdita di tempo per gli scienziati costretti costantemente a dover replicare a tono a tutti questi personaggi, insomma si deve combattere ad oltranza e in difesa contro questi continui attacchi ai quali comunque non si pone rimedio
non per l'invalidità della teoria evolutiva e del fatto evoluzione, ma perchè qualsiasi risposta e qualsiasi argomentazione cadono nel vuoto.
Ad esempio: supponiamo esca un nuovo libro filo-creazionista, qualche biologo o paleontologo si prenderà la briga di smontare tutte le sciocchezze in esso contenute, la risposta degli ambienti religiosi sarà "ecco hanno cercato di sminuire perchè ha scritto cose scomode per la scienza!"
Allora al prossimo libro nessuno si scomoda per evitare di dar adito a polemiche, "nessuno replica perchè si è colpito nel segno e la scienza non sa rispondere!"
Diciamoci la verità, in qalsiasi modo si risponda i creazionisti cercheranno sempre di rigirare la frittata a loro favore.
Il sistema come ho già scritto in altri post è semplice, si porta la scienza sul piano delle mere opinioni.
Mettendo l'evoluzione sul piano dell'ideologia ed affibbiandogli un -ismo la si può negare e sminuire, mettere in caricatura e quindi condannare.
Il fraintendimento intenzionale a questo punto vien comodo quando un evento naturale cozza contro qualcosa di profondamente radicato nelle convinzioni del creazionista e crea di conseguenza un conflitto, questo corto circuito logico è risolvibile solo asserendo che è sbagliato dar retta alla scienza, ecco che questo comportamento negazionista diventa un'ideologia dalla quale le menti chiuse non vogliono uscire...Infine si fanno passare furbescamente gli scienziati creazionisti come il 50% del mondo accademico, di modo che tutti coloro che sono al di fuori del dibattito pensino ci sia una spaccatura uniforme nel mondo scientifico, invece la quasi totalità degli scienziati sostiene fermamente l'evoluzione.
A sostenere la creazione sono in pochissimi e questi sparuti 4 gatti vengono costantemente sbugiardati a causa della fallacia delle loro idee
.
Se i creazionisti cominciassero ad uscire dagli -ismi ed a fare ricerca allora ci sarebbe lo status di scienza, finora si rimane solo nell'ambito dell'arroganza di voler dire in cosa credere
cercando di incuneare convinzioni personali tra dati scientifici giocando sporco e pensando che negare basti per cancellare un fatto ed accettare una fantasia.

mercoledì 8 giugno 2011

Perchè IO non voglio il nucleare in italia


http://sezione9.blogspot.com/2011/06/perche-io-non-voglio-il-nucleare-in.html

Tra pochissimi giorni si andrà a votare per decidere sui quattro quesiti referendari dedicati rispettivamente alla gestione del servizio idrico , al nucleare e al legittimo impedimento.
qui un sito che spiega come saranno organizzate le scheda

http://www.ilcambiamento.it/beni_comuni/referendum_2011_come_si_vota.html

Io voterò 4 sì, ma vorrei spiegarvi brevemente perché scelgo di non avere il nucleare qui in Italia,
innanzitutto ci tengo a precisare che non sono mai stato contrario al nucleare in generale, è una fonte di energia che non ha impatti sull'effetto serra, non inquina, e produce relativamente poche scorie.
Ha indubbiamente molti vantaggi, inoltre non penso che in Italia si possa verificare una nuova Chernobyl o peggio, qualcosa di simile al terremoto in Giappone che ha distrutto la centrale di Fukushima, certo abbiamo avuto sismi importanti, come ad esempio quello de L'aquila di un paio di anni fa, ma conosciamo le zone di maggiore rischio sismico... anche se queste sono state rivedute solo di recente in seguito al terremoto di S.Giuliano di puglia.
No, non è per questo che motivo il mio dissenso, l'italia è sì molto sismica, ma trovo estremamente improbabile che ci sia la possibilità che accada in futuro un evento tale da portare ad un disastro nucleare, per quanto rimanga comunque possibile, dopotutto i problemi nelle centrali sono all'ordine del giorno e questo succede in tutto il mondo.
Il problema, a mio avviso, sono le scorie ed è un problema, questo, che non ha nessuna soluzione, perché siamo in uno stato che non riesce già a smaltire la propria immondizia, figuriamoci le scorie di 3° livello...
spiego in poche parole quali sono i rifiuti radioattivi:
ne esistono 3 categorie:
la prima è quella dei residui ospedalieri, materiali usati per gli esami radiologici,
la seconda è costituita dai materiali di costruzione delle centrali nucleari,
la terza categoria, il 90% delle emissioni radioattive, quindi pericolosissime, è formata dalle barre di uranio 235 o plutonio 239, quindi materiali di fissione.
Per i residui di terza categoria esiste a livello mondiale un solo sito definitivo, quello di Yucca Mountain nel deserto del Nevada , figuriamoci se la geologia italiana possa consentire qualcosa di simile, ma dove sono allora le barre di Uranio di scarto stoccate negli ultimi vent'anni di utilizzo dei 4 reattori elettronucleari?
Se andate nella centrale di Caorso troverete le barre di uranio ancora nel nocciolo, oltre a quelle di Trino Vercellese , molte sono a Saluggia in Piemonte, dietro un muro di cemento alto 5 metri e profondo 15, non inertizzate, e parzialmente allo stato liquido...
64 barre invece sono custodite a Trisaia, 20 km da Scanzano Ionico, sito di cui parlerò a breve , in un centro dell'Enea sotto il costante pericolo di sversamenti e perdite!
Insomma, non si è nemmeno riusciti a smaltire quanto si è prodotto fino all'87, dove si pensa di mettere le nuove scorie?
In Italia la questione nucleare è mal posta fin dall'inizio, non è mai stato applicato in nessun caso il principio di precauzione, cioè un po’ di semplice buonsenso, secondo il quale se non so cosa fare delle scorie non dovrei a priori neppur pensare di mettere in funzione un reattore, soprattutto per gli enormi costi di tempo e denaro per la dismissione di centrali nucleari.
Per quanto riguarda l'idoneità dei siti di stoccaggio adatti, l'idoneità geologica è un fattore fondamentale, ma esiste anche la necessità di una serie di soluzioni che non compromettano il patrimonio naturalistico-ambientale anche se si parla di mera potenzialità dalla minaccia di inquinamento radioattivo.
Parliamo di rifiuti di 2° livello, il materiale di costruzione delle 4 centrali già esistenti, a distanza di 24 anni non ancora è stato fatto il decommissioning sulle 4 centrali esistenti a Caorso, Trino Vercellese, Garigliano e Borgo Sabotino, come potete vedere anche da google earth sono ancora lì
Garigliano (sessa aurunca CS) lat. 41°15'29.34"N long. 13°50'8.73"E
Trino vercellese 45°10'59.05"N 8°16'39.29"E
Caorso 45° 4'18.20"N 9°52'18.16"E
Borgo sabotino (latina) 41°25'38.25"N 12°48'26.89"E
Non si è speso nulla per il decommissioning, ovvero la dismissione delle 4 centrali, non solo per questioni di denaro, anche ,ma soprattutto per la mancanza di siti di stoccaggio che in Italia non ci sono,
In passato si parlò di Scanzano Ionico, sito composto da 600 metri di argilla e 250metri di salgemma, per poi trovare più in profondità altra argilla
apparentemente perfetto, ma c'è un ma
un sito geologicamente ideale deve essere immune a rischi sismici o idrogeologici, per ovvie ragioni
(in sito politicamente ideale è: ovunque, basta pagare) ma l'Italia è ancora in orogenesi, sta ancora emergendo ed i terremoti sono comuni, normali e costanti... e con essi i problemi di tipologia idrogeologica.
La regione lucana ha una storia geologica complessa, è attivissima quindi sismica soggetta ad alluvioni anche di vasta portata, l'appennino c'è ma è sotterrato, risale ad un paio di milioni di anni fa, geologicamente ieri, si trova sotto quello strato di argille innalzate mentre erano sedimentate sul fondo del mediterraneo prosciugatosi più di una volta(da qui il salgemma) durante la famosissima crisi dei gessi del messiniano di sei milioni di anni fa.
La questione è: quanto è vecchio il Golfo di Taranto?
l'università di Potenza (incredibilmente non coinvolta nel dibattito sul se sia un sito sicuro) sostiene che l'intero territorio sia derivato da un collasso e quindi sprofondamento dell'intero settore meno di 100 mila anni fa, quindi ancora soggettissima a frane dovute a faglie ancora attive e quindi terremoti.
Recentemente l'intera area è stata riclassificata in terza categoria sismica, numerose faglie e fratture interessano proprio gli strati di salgemma, insomma delle prospettive preoccupanti
anche la possibilità di infiltrazioni di acqua non è da sottovalutare, acqua vuol dire dispersione di radionuclidi, cioè particelle radioattive, e quindi trasporto nelle falde acquifere
La normativa vieta la collocazione di scorie in aree in cui si riscontrano sedimenti che testimoniano alluvioni antiche o recenti... il sito di Scanzano Ionico, per la precisione l'area di Terzo Cavone è proprio nel letto di un fiume! ...paradossale!
inoltre con l'aumento del livello del mare dovuto al surriscaldamento globale l'intera area sarebbe sommersa dalle acque, questo in tempi minori di 100 anni
inoltre la costa ionica è in regressione da tempo, la forza del moto ondoso e quindi l'erosione, facilitata dal prelievo di ghiaia e sabbia dai fiumi oltre alle numerose dighe che trattengono il sedimento, non ci vorrà molto prima che Terzo Cavone venga lambita dai flutti...
però il problema principale è che le acque di falda potranno arrivare a toccare lo strato di salgemma (che non si sa se ha già delle inclusioni fluide)
quindi non è tanto critico il fatto che non sia adatto il territorio, quanto il metodo di determinazione che è carente di metodo e procedure corrette!
il sito di Scanzano Ionico non è attualmente considerabile ma avrebbe dovuto contenere rifiuti di terza categoria
In cambio del sito di Terzo Cavone (l'area di Scanzano designata per il sito di stoccaggio) ai lucani sarebbero andati 50 milioni di euro, il che di per sé è già una ammissione più che ovvia di colpevolezza, quindi della possibilità di danni ambientali che verrebbero portati da rifiuti "innocui"...
Il sito è stato giudicato idoneo dopo pochi mesi, mentre in tutto il mondo ci vogliono degli anni, se questo divenisse reale cioè se si costruisse l'area di stoccaggio, cosa impedirebbe all'intera Europa di consideri la sistemazione in loco dei suoi rifiuti di terza categoria(per i quali non hanno siti definitivi)?
cosa impedirebbe a Scanzano Ionico di diventare la pattumiera d’Europa?
l'italia non ha più nè cultura ne tecnologia per gestire il nucleare, è costretta ad acquistare dall'estero anche le competenze,per non parlare dei costi esorbitanti e degli appalti all'italiana.
Come ho già detto, a me non preoccupano le centrali in sé, preoccupa lo smaltimenti di scorie che è impossibile smaltire in Italia ed inviarle in siti specializzati in tutto il mondo costa…
In passato si sono inviate in africa oppure si sono inabissate nei fondali del tirreno e dell’adriatico
documentario le navi dei veneni


1° parte di una puntata a tema di blu notte

Queste le motivazioni per cui IO voterò SI per l'abrogazione sulle disposizioni contenute nell'articolo 5 comma 1 e 8 dl 31/03/2011 n.34, convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75. Il quesito rielaborato dalla Cassazione tiene conto dell'abrogazione parziale contenuta nel decreto omnibus. Votare Sì significa evitare che nel prossimo futuro vengano costruite centrali nucleari in Italia.
E voi? Cosa decidete di fare?

martedì 12 aprile 2011

escursione nel casentino


lunedì 11 aprile 2011

Parco naturale delle foreste Casentinesi , monte Falterona e Campigna

Il Parco, istituito nel 1993 si estende tra Toscana ed Emilia romagna ed è compreso tra le provincie di Arezzo, Firenze e Forlì.
Comprende una tra le più antiche e più grandi foreste d'italia, insieme a numerose riserve naturali di estremo interesse, l'estensione del parco è di 17720 ettari nella parte toscana e di 17650 ettari in quella romagnala.
Il territorio romagnolo è caratterizzato da vallate strette e incassate, con versanti a tratti rocciosi e a tratti fittamente boscati.
Il settore toscano comprende, oltre ad una piccola porzione del Mugello, il Casentino, cioè il territorio che abbraccia l'alta Valle dell'Arno, le cui sorgenti sono situate sulle pendici meridionali del Monte Falterona, mentre il Versante Toscano molto più dolce, è solcato dalle valli dei torrenti Staggia, Fiumicello e Archiano, affluenti di sinistra dell'Arno che, nella parte iniziale, scorre quasi parallelo al crinale principale.
Sempre nel versante Toscano verso est l'area protetta si prolunga fino al suggestivo rilievo calcareo di Monte Penna.


Geologia del territorio:
la maggior parte del parco è composta da rocce sedimentarie di tipo argilloso, spesso scistose, ed arenarie. Tra queste stratificazioni talvolta di spessori impotanti ci sono blocchi di calcari bianchi, diaspri rossi e molto raramente delle ofioliti.
All'interno del parco è possibile inoltre ammirare migliaia di corsi d'acqua più o meno intensi che formano suggestive cascate





Flora :
Le foreste sono dominate da due alberi in particolare, l'abete bianco (in piccola parte anche l'abete rosso)ed il faggio, formando grandi abetine e faggete.
Ma è possibile anche trovare aceri montani, l'olmo, il tasso, il rovere, il tiglio, il castagno, la roverella, orniello e carpino.
Anche la flora erbacea è molto varia, abbondano anemoni, i gigli, l'aglio orsino, la genziana, il bucaneve, la lingua cervina, la calta ed il bucaneve insieme a molte altre specie.































La fauna:
é possibile osservare cervi, caprioli, daini e cinghiali ed istrici oltre a predatori come il lupo e mustelidi come donnole, martore, faine, puzzole e tassi.
Insieme a questi, ci sono anche ghiri e scoiattoli, l'avifauna invece conta aquile reali e gufi reali, astori, sparvieri, colombacci, picchi sia rossi che verdi, cincie e merli acquaioli.



Anche per quanto riguarda gli anfibi è possibile osservare specie interessanti di tritoni, come il tritone italico, il t.punteggiato, t.alpestre, t.crestato.
Sono presenti anche geotritoni salamandre pezzate e salamndrine dagli occhiali.
Tra gli anuri sono molto frequenti il rospo comune, la rana temporaria e presente ma davvero difficile da osservare l'ululone.

















mercoledì 2 marzo 2011

dolomiti!





panoramica a 2000 metri





































sabato 22 gennaio 2011

evoluzione, immagini per l'intervento su DUEDD





















scala stratigragfica globale ed evoluzione della vita












vecchia concezione lineare e finalistica





















albero evolutivo dell'umanità alla luce delle recenti scoperte