Istituito nel 1989, il Parco naturale del Mont Avic si estende per 5747 ettari, a causa del suo isolamento e dalla sua orografia impervia si è conservato pressochè intatto senza essere particolarmente stato intaccato dall'uomo.
il versante Champdepraz presenta pareti rocciose particolarmente verticali ricoperte da foreste di latifoglie e conifere, il versante sud, quello di Champocher, invece ha un'orografia decisamente più dolce, che presenta praterie d'alta quota.
In quest'area la fauna è tipica degli ambienti alpini, si possono osservare marmotte, stambecchi e camosci, quanto all'avifauna sordoni, aquile reali e gipeti.
Dal punto di vista botanico è possibile osservare foreste di faggi, pini silvestri e pini uncinati, larici e soprattutto moltissime piante a portamento erbaceo che fanno del parco un paradiso per i botanici.
Interessante è anche l'idrografia del territorio, con numerosissimi laghi, a volte interrati divenuti torbiere, in altri casi ancora ghiacciati in alta quota, ed ancora fiumi e numerosissimi torrenti derivanti dalle acque di fusione della neve di alta quota.
Altro aspetto che fa del parco un'appetibile meta per i naturalisti è la geologia del territorio, composto esclusivamente da Ofioliti (rocce che componevano il fondale marino)quindi basalti che hanno subito metamorfosi a causa delle forti pressioni e temperature generate dall'innalzamento delle alpi dovuto alla collisione tra placca europea e placca asiatica.
Queste rocce scistose, generalmente serpentini gabbri e pteridotiti,sono percorse da filoni calcarei di calcescisti bianchissimi.
Gli effetti del modellamento glaciale sono estremamente evidenti, dalle morene ai numerosi massi erratici ai circhi glaciali.
Nel complesso un ambiente estremamente interessante.
domenica 15 giugno 2008
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